Il "Traghetto" della reggia Carrarese Era un’epoca violenta, i complotti di palazzo erano all’ordine del giorno e gli attacchi esterni sempre possibili. Il Traghetto serviva contro i pugnali delle congiure e contro le lance dei nemici dichiarati, la stessa funzione della Galleria Vasariana a Firenze. "Traghetto", via di fuga o collegamento strategico dalla Reggia Carrarese al Castello, dalla residenza curtense alla fortezza militare realizzata nel Trecento da Ubertino da Carrara. Era un passaggio pensile largo tre metri, collegato ortogonalmente alle mura, riparato da due parapetti merlati, sostenuto da pilastri e ventotto archi in laterizi. Il cammino di ronda, largo circa due metri, ossia i tre metri del traghetto meno lo spessore della merlatura, era usato come comodo percorso sopraelevato per i signori. Agevolmente percorribile a cavallo, costituiva una importante via di fuga in caso di aggressioni. Aveva due accessi, uno per i signori, dal primo piano della Reggia Carrarese, e uno per i soldati a cavallo e i trasporti d'ogni genere, dalla rampa recentemente rinvenuta e restaurata all'interno di Casa ex Anselmi, posta all'angolo tra via Accademia e via Arco Valaresso. Anche il Castello poteva avvalersi di un percorso "in quota" ad uso dei signori, in parte conservato e inglobato nelle ristrutturazioni successive, e di una rampa carrabile oggi scomparsa, sostenuta da archi rampanti e probabilmente coperta, di cui sono state recentemente individuate le tracce archeologiche. Del traghetto, demolito nel 1777, rimangono solo la traccia dell'imposta della della prima arcata, quella che stacca dal muro occidentale della Reggia, e un altro resto largo tre metri, inglobato nel muro di un edificio in via Frigimelica.
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